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La miniera d'Oro


L’OPERA :

La memoria storica e identitaria del luogo col quale Romolo Belvedere si presta ad interagire è di grande importanza per gli abitanti di Marcellina. Nella sua opera La miniera d’oro, la sensibilità artistica incontra il vissuto umano, nella definizione di un ricordare individuale e collettivo che si fa sempre più urgente. La miniera d’oro è infatti pensata per rendere omaggio a tutte quelle persone che hanno lavorato e sono periti nel sito, dove era ubicato l’Altoforno dell’ex cava CI.DI., oggi abbandonato ad un degrado fisico e ad un oblio ingrato. Lì dove un tempo c’era un mucchio di sassi, adesso c’è una miniera d’oro: pepite dorate a ricordo di quello che non c’è più e a suggerimento di quello che, invece, ci potrebbe essere. Questo è il gesto che Romolo Belvedere decide di fare nella sua terra, non senza una certa ironia. Ci indica, contrassegnandoli, i punti dove lo stesso territorio è stato segnato in precedenza dai suoi predecessori: minatori silenziosi, lavoratori solerti che hanno consacrato la propria vita a questi luoghi in un esercizio quotidiano del labor, della fatica. Lo street artist Luis Gomez lavorerà invece sulla reinterpretazione di Teodora, fotografia che fa parte del reportage di Romolo Belvedere Le facce di pietra (1990). Teodora, madre e moglie Marcellinese, diventa la protettrice simbolica di questo posto, difendendone la memoria come una Sibilla Cumana. Richiamata in vita da Belvedere, verrà impressa per sempre sulla parete dell’Altoforno attraverso la sensibilità di Gomez, in un atto di nuova celebrazione della storia popolare. Essendo l’intervento collocato nel parco Regionale Naturale dei Monti Lucretili, tenderà ad amplificarne la valenza e a supportarne l’identità storica e naturalistica. L’intervento verrà successivamente articolato nel il Sentiero dell’Oro, opera di prossima realizzazione che, attraverso una puntuale operazione di doratura di alcune pietre presenti lungo i tracciati che da Marcellina e San Polo dei Cavalieri conducono a Prato Favale, verrà a suggerire i molteplici segni e significati del parco stesso. Le tracce luminose lasciate dall’artista riveleranno quindi i tesori metaforici che si nascondono in questa realtà e che attendono solo di essere portati all’attenzione, notati. L’esecuzione del graffito e la realizzazione de La miniera d’oro saranno in corso da inizio luglio 2016 in via San Polo (Marcellina, Roma), presso l’Altoforno dell’ex cava CI.DI. Con un gesto alchemico, Belvedere tramuta i sassi in gemme d’oro e chiama Gomez a rievocare la presenza della madre terra. A tutti coloro che passeranno dinanzi l’Altoforno, oggi, sarà difficile distogliere lo sguardo. La miniera dorata è accecante!


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